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Oltre l’Assistenza: Convegno Altavita-IRA esplora Dignità e Limiti dell’Autodeterminazione in RSA

17/05/2025 12:06

In un contesto delicato come la RSA, dove la dipendenza è una realtà quotidiana, il convegno formativo di Altavita-IRA ha messo al centro una riflessione cruciale: la dignità umana non si erode con la fragilità, ma richiede cura, rispetto e un delicato bilanciamento con i limiti dell’autodeterminazione. Questo e altri temi sono stati al centro dell’evento dal titolo “I limiti dell’autodeterminazione nella Struttura residenziale”, organizzato dal Comitato Etico di Altavita-IRA, svoltosi ieri pomeriggio, 16 maggio, nella Sala Polivalente del Centro Servizi Beato Pellegrino a Padova. Il seminario, introdotto e coordinato da Adelaide Biondaro, direttore generale dell’Ipab patavina, ha offerto un’occasione di approfondimento e confronto su temi etici di primaria importanza per professionisti sanitari e volontari che operano nelle Residenze Sanitarie Assistenziali.

Ad aprire i lavori è stato monsignor Renzo Pegoraro, attuale presidente del Comitato Etico Altavita-IRA, che ha introdotto la riflessione sulla posizione dell’ospite all’interno di una struttura che, per funzionare, ha precise esigenze e regole, sottolineando la centralità della dignità di ogni persona. Successivamente, il professor Federico Zilio, docente di Filosofia Morale all’Università di Padova, ha approfondito il concetto di dignità, evidenziando come sia una condizione intrinseca, legata alla persona in quanto tale. Ha discusso alcuni principi etici fondamentali, come la non maleficenza e l’equo trattamento, e il dovere di promuovere il bene della persona. Il Prof. Zilio ha messo in guardia dal legare strettamente dignità e autonomia, poiché la dignità non può essere lesa, perduta o erosa anche in condizioni di totale dipendenza, e ha chiuso con una forte critica alle polarizzazioni tra il concetto di abbandono terapeutico e quello di accanimento clinico, chiedendosi dove sia il senso di dignità tra questi due estremi.

Le dimensioni mediche e legali sono state esplorate dal Dr. Claudio Rago, medico specialista in Medicina Legale e componente del Comitato Etico Altavita-IRA. Il Dr. Rago ha analizzato il diritto all’autodeterminazione in ambito sanitario, introdotto dalla Legge n. 219/2017, sottolineando come questo diritto possa essere leso in carenza di informazioni adeguate, rendendo fondamentale il consenso informato e documentato, frutto del dialogo tra operatore e paziente, sottolineando la validità di diverse forme di raccolta del consenso (anche la videoregistrazione) e il ruolo dell’Amministratore di Sostegno. Il Dr. Roberto Ramon, medico in Altavita-IRA e componente del Comitato Etico, ha illustrato come l’autodeterminazione sia sempre relativa, dipendente dalla quantità e qualità delle informazioni ricevute. Ha evidenziato l’importanza di cogliere i valori del paziente, anche attraverso la mimica e il linguaggio del corpo e, soprattutto nelle patologie croniche, il nodo cruciale della comunicazione tra operatori, paziente e familiari.

Un focus è stato posto sul ruolo della rete di prossimità e della comunicazione efficace: Cristiano Vianello, psicologo di Altavita-IRA, ha rimarcato il ruolo “ineludibile” dei familiari nell’autodeterminazione, citando il filosofo francese Paul Ricoeur: “Ogni vita si racconta, e si racconta attraverso gli altri“. Ha spiegato come gli ospiti portino con sé il bagaglio delle relazioni familiari e come i parenti siano fondamentali per fornire indicazioni e rispettare le volontà, soprattutto quando le condizioni cognitive sono compromesse. La Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC) è emersa come strumento ideale in RSA, trasformando il fardello angoscioso della decisione solitaria in una “decisione corale e condivisa che alleggerisce il peso”. Alice Principe, logopedista di Altavita-IRA, ha illustrato il diritto del paziente all’alternativa di comunicazione, dimostrando come sia possibile aprire diversi canali comunicativi oltre al linguaggio, anche in presenza di disturbi neurocognitivi, per chiarire le volontà del paziente, dedicandovi tempo, osservazione e attenzione.

Il convegno ha messo in luce la profonda interconnessione tra dignità, autodeterminazione e la qualità delle relazioni e della comunicazione all’interno delle RSA. Dalla riflessione etica e filosofica alla gestione clinica, legale e relazionale, è emerso un quadro complesso, che richiede l’impegno congiunto di professionisti, familiari e volontari per garantire che ogni persona assistita possa vivere la propria condizione con il massimo rispetto della propria dignità intrinseca e della propria autodeterminazione.

sabato 17 maggio 2025

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