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Quando un desiderio diventa un legame: la storia di Gaia e Lidia

22/10/2025 01:06

Una giovane donna e un’anziana poetessa, unite da “Nipoti di Babbo Natale” e da coincidenze che sembrano segni del destino

Venerdì mattina, al Centro Servizi Beato Pellegrino di AltaVita-IRA, Gaia è tornata a trovare Lidia. Come sempre, con la sua presenza silenziosa. Questa volta portava con sé un regalo di compleanno, ma soprattutto la conferma di un legame che va avanti da quasi tre anni. Un legame nato da un desiderio, da un libro di poesie e da coincidenze che sembrano impossibili.

Natale 2022: quando i desideri trovano risposta

Era il dicembre 2022 quando Lidia Marotto, ospite del Centro Servizi Beato Pellegrino, affidò il suo desiderio all’iniziativa “Nipoti di Babbo Natale”: voleva vedere stampato il suo terzo libro di poesie, “Acqua e fuoco”, una raccolta di haiku e versi liberi dedicati alla natura e ai contrasti dell’anima.

Online c’è Gaia Gertosio – giovane donna che non aveva mai partecipato prima a questa iniziativa – che si imbatté nel desiderio di Lidia. E qualcosa scattò. “Mi aveva colpito che una signora anziana avesse ancora tutta questa creatività, questa voglia di esporsi”, racconta Gaia. “Ma c’era di più: io avevo auto-pubblicato un libro di poesie proprio quello stesso anno, qualche mese prima. Ho pensato: è un segno. Voglio che anche lei possa provare quella soddisfazione.”

Due poetesse, due generazioni, una stessa passione per le parole. La prima coincidenza.

Natale 2022: la consegna del libro stampato da Giada. A sx Lidia Marotto, a dx Giada Gertosio

Il giorno dei libri e un’altra coincidenza

Due giorni prima di Natale 2022, Gaia arrivò al Beato Pellegrino con i libri appena stampati. Con lei c’era il suo compagno. Quando videro Lidia, lui la riconobbe: la conosceva già. “È stata una cosa assurda”, ricorda Gaia. “Quante possibilità c’erano? In quel momento ho pensato: c’è sicuramente un motivo per cui sono qui.”

Lidia accolse i libri con la sua consueta riservatezza, ma negli occhi aveva la luce di chi vede finalmente realizzato un sogno. Le sue poesie – quelle nate “di getto, dal cuore alla testa”, come lei stessa le descrive – erano diventate un oggetto da tenere tra le mani, da sfogliare, da condividere.

“Rette parallele siamo / Talvolta, / un brivido ci unisce / Il miracolo avviene”
(Da “Acqua e fuoco”, Lidia Marotto)

Un legame che continua, silenzioso ma costante

Quello che doveva essere un incontro occasionale è diventato qualcosa di più. Gaia ha continuato a tornare, una volta al mese, ogni due mesi. “Lidia è molto riservata”, spiega Gaia. “Mi è venuto naturale volerle fare compagnia. È un gesto che per me è semplice, ma spero che per lei significhi qualcosa.”

E in quel “volerle fare compagnia” c’è anche una motivazione personale, che Gaia non nasconde: “Mi fa sentire bene sapere che, magari, anche quella volta che ci vediamo, lei è contenta. È un motivo altruistico, ma anche egoistico: mi fa sentire utile.”

Tra le due donne si è creato un rapporto particolare, fatto più di presenza che di parole. “Lidia ha un’abilità incredibile: sa stare nel silenzio senza disagio”, racconta Gaia. “Io sono una persona logorroica, all’inizio mi sentivo a disagio, sentivo di dover riempire i silenzi. Invece, col tempo, ho capito che non è necessario parlare. Si può stare insieme, e basta. Lei me l’ha insegnato.”

Una poetessa che sa ancora stupire

Lidia Marotto – classe 1945, toscana di origine, trapiantata a Padova da ragazzina, e per oltre trent’anni segretaria all’ospedale civile di Padova – ha iniziato a scrivere poesie quando era già avanti con gli anni. “È successo tutto per caso. Ho sentito il bisogno di mettere su carta quei pensieri che mi erano nati dentro. A un certo punto ho dovuto liberarli”, ha raccontato.

Il suo primo libro, “Ascoltando gli alberi” (2001), raccoglie 43 composizioni e ha avuto un tale successo da meritare una seconda edizione e più di una presentazione al pubblico. È seguito “La via”, una raccolta di haiku che ha ricevuto i complimenti di Mario Rigoni Stern. E poi “Acqua e fuoco”, il libro che Gaia ha contribuito a far stampare.

Nel giugno 2022, pochi mesi prima dell’incontro con Gaia, il Servizio Educativo di AltaVita-IRA aveva organizzato per Lidia una mostra itinerante nel giardino del Beato Pellegrino, intitolata “Il viaggio di un geranio rosso alla finestra”. Le sue poesie erano state trascritte e affisse agli alberi, creando un percorso di emozioni tra il verde. Nel 2023, “Acqua e fuoco” è stato presentato al Polo Umanistico dell’Università di Padova, nell’ambito del Festival “AvvicinaMenti”, un’iniziativa che apre l’ateneo al territorio.

Lidia scrive in haiku, la forma poetica giapponese più essenziale: tre righe, diciassette sillabe in tutto (5-7-5), per catturare un’emozione, un’immagine, un frammento di vita. Come in questi versi:

“Crepe nel muro / piccolo fiore viola / tiepido sole”

O in quest’altro, che racconta la forza della natura:

“Onde possenti / ruggisce l’oceano / tutto travolge”

“Per me la poesia è musica”, dice Lidia. “Deve farsi capire, stimolare sensazioni, emozioni, sogni, ricordi. Non va pensata. A me esce di getto, da dentro, quando sono serena.”

“Nipoti di Babbo Natale” torna anche quest’anno

La storia di Gaia e Lidia è la dimostrazione più bella di cosa può nascere da un gesto di generosità. Un desiderio condiviso online, una risposta da lontano, un libro stampato. E poi visite, silenzi condivisi, compleanni festeggiati insieme.

AltaVita-IRA parteciperà anche quest’anno all’iniziativa “Nipoti di Babbo Natale”, che permette a chiunque, da tutta Italia e dal mondo, di realizzare i desideri degli ospiti delle strutture: oggetti, esperienze, momenti speciali. Perché ogni desiderio può diventare l’inizio di una storia.

Come è successo a Gaia e Lidia, due donne che non si conoscevano e che oggi condividono il dono della poesia, del silenzio e della presenza.


AltaVita-IRA è un ente che gestisce strutture residenziali e semiresidenziali per anziani a Padova e provincia, assistendo complessivamente 600 persone. Il Centro Servizi Beato Pellegrino, situato in via Beato Pellegrino 192 a Padova, ospita 396 anziani non autosufficienti e si distingue per l’attenzione alle dimensioni umane, culturali e relazionali della cura.

Per informazioni:
AltaVita-IRA
Piazzale Mazzini 14, 35137 Padova
Tel. 049 8241511
Email: segreteriagenerale@altavita.org
Web: www.altavita.org – www.altavitanews.it

pubblicato mercoledì 22 ottobre 2025


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