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L’Italia che invecchia: perché strutture come AltaVita-IRA sono sempre più strategiche

20/10/2025 11:34

I dati del report Gabetti evidenziano un Paese sempre più anziano con carenza di servizi assistenziali. Il ruolo cruciale delle RSA di qualità nel garantire dignità e cura alla popolazione senior.


Il primato europeo che ci deve far riflettere

L’Italia si conferma il Paese più anziano d’Europa, con il 24,3% della popolazione over 65, contro una media Ue del 21,6%. Un dato che ci pone in cima a una classifica che rappresenta sia un successo – l’allungamento della vita media – sia una sfida enorme per il sistema sociosanitario nazionale.

Il report Gabetti “Silver Economy e Social Housing: sfide demografiche e nuove soluzioni per l’Italia che invecchia” fotografa una situazione critica: mentre l’Italia spende solo 303,9 euro pro capite per assistenza sanitaria, contro i 607 euro della media europea, la spesa pensionistica pesa per un record del PIL.

Il divario drammatico nell’assistenza residenziale

I posti letto nelle RSA sono 512 ogni 100.000 abitanti, ben sotto la media Ue di 699 e molto lontani dagli oltre 1.100 di Svezia, Germania e Finlandia. Questo gap strutturale diventa ancora più evidente se consideriamo che il grado di copertura del fabbisogno si attesta all’1,9%, ben lontano dal dato ideale del 5%, con il Nord tra il 3 e il 3,3% e la quasi totalità delle regioni meridionali che non supera l’1%.

Raggiungere il tasso di copertura target ideale del 5% significherebbe mettere sul mercato circa 600.000 posti letto entro il 2035, raddoppiando quindi l’offerta attuale. Una sfida titanica per un Paese che già fatica con le risorse attuali.



Lo scenario dei prossimi decenni: i numeri che non possiamo ignorare

Il report Gabetti delinea proiezioni che devono far riflettere ogni amministratore, operatore sanitario e cittadino:

La contrazione demografica

La popolazione italiana è in calo dal 2015 e, secondo le proiezioni, scenderà a 45,8 milioni entro il 2080, con una riduzione del 22,6% rispetto al 2021.

L’indice di dipendenza in crescita esponenziale

L’indice di dipendenza anziani – ovvero quanti over 65 ci sono ogni 100 persone in età lavorativa – passerà dal 39,8% nel 2026 al 66,8% nel 2080, con gravi rischi per la sostenibilità del sistema pensionistico.

Già oggi per ogni 100 persone in età lavorativa (15-64 anni) ci sono 38 anziani a carico, valore che crescerà fino a 63 entro il 2050.

Il picco della spesa pensionistica

La spesa pensionistica dovrebbe raggiungere un picco del 17,1% del PIL nel 2040, per poi scendere al 14% nel 2070.

La crescita degli ultraottantenni

Gli over 80 sono passati dagli 1,2 milioni del 1980 ai 4,48 milioni del 2022, con un’incidenza sul totale della popolazione salita dal 2,09% al 7,59%. Secondo le proiezioni, nel 2030 saranno il 10% della popolazione e nel 2050 addirittura il 14,1%.

Il ruolo strategico di strutture come AltaVita-IRA

In questo contesto di invecchiamento progressivo e carenza strutturale di servizi, il ruolo di strutture residenziali sociosanitarie di qualità come AltaVita-IRA diventa cruciale per diverse ragioni:

1. Assistenza specializzata H24

Gli ospiti in RSA sono oltre 267.000 over 65. Queste persone necessitano di un’assistenza continua, qualificata e multidisciplinare che solo strutture dedicate possono garantire.

2. Professionalità e formazione

L’assistenza domiciliare integrata pubblica e i servizi di assistenza domiciliare non possono coprire le esigenze di anziani che necessitano di assistenza 24 ore su 24, mentre la mancanza dell’obbligo di titolo professionale per le badanti mette in dubbio l’effettiva capacità di garantire un’assistenza di qualità.

Le RSA come AltaVita-IRA dispongono di personale sanitario formato (infermieri, OSS, fisioterapisti, medici) in grado di gestire patologie complesse e situazioni di non autosufficienza.

3. Integrazione sociosanitaria

Strutture come AltaVita-IRA incarnano questo modello integrato, offrendo non solo cure mediche ma anche supporto sociale, ricreativo e relazionale.

4. Sollievo per le famiglie

Con la popolazione attiva in diminuzione e l’indice di dipendenza in crescita, sempre più famiglie si trovano nella condizione di non poter garantire l’assistenza necessaria ai propri cari anziani. Le RSA di qualità rappresentano una soluzione che garantisce cure professionali mantenendo la vicinanza affettiva.



La sfida della sostenibilità

La spesa sanitaria pubblica in Italia pesa per il 6,52% del PIL, contro il 10,7% della Germania e il 10% della Francia. Questo sottofinanziamento cronico rende fondamentale il contributo di Ipab strutturate e composite come AltaVita-IRA, con i suoi standard qualitativi elevati.

Conclusione: investire nell’assistenza è investire nel futuro

I dati del report Gabetti e le ricerche più recenti disegnano uno scenario chiaro: l’Italia sta invecchiando rapidamente e il gap tra domanda e offerta di assistenza residenziale è destinato ad aumentare.

Nel 2050 un italiano su 3 avrà più di 65 anni. È il momento di pensare alla domanda di cure e salute, alle esigenze di mobilità, alla qualità della vita e al benessere dei senior.

Strutture come AltaVita-IRA non sono un’opzione: sono una necessità strategica per garantire che l’allungamento della vita media si traduca in anni vissuti con dignità, cure adeguate e qualità di vita.




Fonti:

  • Il Sole 24 Ore Radiocor, 18 ottobre 2024 – Report Gabetti “Silver Economy e Social Housing: sfide demografiche e nuove soluzioni per l’Italia che invecchia”

  • Il Sole 24 Ore, “Anziani: nuovo modello di Rsa e più servizi di prossimità”

  • ISTAT, dati demografici e statistici sulle RSA in Italia (2022-2023)

  • Silver Economy Network, “Scenario Longevità – Rapporto 2024”

  • Itinerari Previdenziali, “Silver Economy, la grande economia del prossimo decennio”



20 ottobre 2025




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